La prima normativa che introduce il discorso dei
bisogni educativi speciali è la direttiva ministeriale del 27 Dicembre 2012 (cliccando qui andrete alla pagina del sito del MIUR dedicata alla normativa sui BES e DSA)
La premessa vuole presentare le motivazioni che
hanno portato alla considerazione dei bisogni educativi speciali, partendo
dalle criticità che, dalla prima legge 517/77 sono nate e si sono fatte sentire
all'interno del mondo della scuola; i cambiamenti che sono avvenuti nella società
e, di conseguenza, nella scuola, non possono più essere racchiusi nella differenza netta tra alunni con
disabilità certificata e non. La gamma di bisogni ai quali i bambini cercano
risposte è sempre più ampia e la scuola deve provare, per quanto possibile, a
soddisfarne sempre di più.
Il via a queste considerazioni, però, è stato dato
dall'introduzione del nuovo modello diagnostico ICF, nel quale la persona viene
considerata nella sua totalità bio-psico-sociale, tenendo conto di numerosi
bisogni diversi senza però chiudersi nell'etichetta di disabilità o malattia.
"In questo senso, ogni alunno, con continuità o
in determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per
motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali,
rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata
risposta" [Direttiva ministeriale 27 Dicembre 2012-premessa]
I Bisogni Educativi Speciali derivano da:
"svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o
disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della
cultura e della lingua italiana perchè appartenenti a culture diverse." [Direttiva
ministeriale 27 Dicembre 2012]
Tutti quelli che non rientrano nelle problematiche
comprese dalla legge 104/92, quindi che non hanno diritto all'insegnante di
sostegno, possono in questo modo avere una didattica individualizzata in base
alle esigenze specifiche: in questo senso la legge sui DSA 170/2010 fu un passo
in avanti proprio per venire incontro agli alunni con Disturbi Specifici
dell'Apprendimento che non hanno diritto di fruire di un insegnante di sostegno
ma che godono della possibilità di un programma personalizzato sulle difficoltà
e punti di forza grazie alla stesura del PDP, il piano didattico
personalizzato.
Oltre al caso degli alunni con DSA, vengono citati
altri disturbi che, non avendo diritto per la legge 104/92 all'assegnazione
dell'insegnante di sostegno, necessitano comunque di misure di
individualizzazione e personalizzazione per assicurare un buon ed equilibrato
percorso di studi: l'ADHD, cioè il deficit di attenzione e iperattività, e il
funzionamento intellettivo limite, ossia quei bambini il cui QI risponde ad una
misura che varia tra i 70 e gli 85.
Strategie di
intervento per i BES.
La direttiva ministeriale del 27 Dicembre 2012
sostiene "la necessità di elaborare un percorso individualizzato e
personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, anche
attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o
anche riferito a tutti i bambini della classe con BES...ed abbia la funzione di
documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate."
Nel momento in cui vengono individuati gli alunni
con BES, le scuole possono avvalersi per loro degli strumenti compensativi e
delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della legge
170/2010.
Anche la formazione degli insegnanti è trattata in
questa direttiva sui bisogni educativi speciali, citando l'apertura di numerosi
corsi di formazione e master sui principali disturbi che sono presenti nella
scuola.
Vengono istituiti CTS, centri territoriali di
supporto, che servano come punti di incontro a livello provinciale e regionale
per discutere delle tematiche relative ai bisogni educativi speciali, ponendosi
anche come luoghi di formazione e informazione per genitori e insegnanti. Presso
i CTS è possibile anche informarsi sulla gestione degli ausili necessari alle
scuole per attuare l'inclusione degli alunni con BES e non solo.