giovedì 27 settembre 2018

Quali attività svolgere all’inizio della classe prima?


La scuola è iniziata da qualche settimana ormai e sono qui per mostrarvi che cosa le mie due classi prime hanno svolto in questi primi giorni di scuola prima di partire con le vocali.

Quali attività svolgere all’inizio della classe prima?



Partiamo dal presupposto che la prima settimana in classe prima servirà per consolare chi piange, per presentare ai bambini a grandi linee quale sarà la struttura del tempo scuola e del modo di insegnare delle maestre/maestri.
Non terrorizziamoli!
È un rodaggio, quindi svolgeremo attività di “scuola vera”, come copiare la data e le prime parole sul quaderno, alternate ad attività più leggere svolte in gruppo, come creare un cartellone tutti insieme, recitare una poesia, ascoltare una storia letta dall’insegnante ecc.
Questo è ciò che ho fatto durante la prima settimana di scuola per italiano (stesso quaderno per i primi giorni tra matematica e italiano).

Primo giorno.
Saluto ai genitori e comunicazioni più importanti (orario di uscita, presenza di allergie, materiale scolastico necessario ecc.)
Per le attività svolte, andate a sbirciare questo mio post CLICCANDOQUI, dove troverete giochini interessanti per il primo giorno di scuola.
Prima pagina del quaderno copiata dalla lavagna, con loro disegno (durante i primi giorni sono vietate le penne rosse, lasciamo i bambini liberi sul foglio).
IO SONO + IL LORO NOME.


Secondo giorno.
Ho letto la filastrocca di Tognolini Prima filastrocca di casa e di scuola ad alta voce e l’ho scritta sul cartellone. Successivamente ho dato loro da colorare dei piccoli disegni che rappresentano parole significative della filastrocca, come fuoco, abbraccio, gioco ecc. per poi incollarle sul cartellone nel posto corretto.



L’abbiamo recitata tutti insieme ad alta voce, mimandola anche con i gesti. Andando avanti nei giorni, è diventata la prima filastrocca che hanno imparato a memoria: i disegni e la gestualità sono fondamentali in questo caso.
Seconda frase sul quaderno: IO SONO A SCUOLA.



I giorni successivi continuano con altre attività orali (racconto di sé, creazione del cartellone delle regole della classe, di cui a breve farò un post) 



e frasi brevi da scrivere che partono sempre da parole già conosciute. Più le esperienze saranno significative ed emozionanti, più il ricordo delle parole si fisserà.
Sbaglieranno tutti, non c’è problema, ma i bambini iniziano pian piano a orientarsi sullo spazio del foglio rispetto alla lavagna. Con tatto e un passo per volta, possiamo iniziare a correggerli.

E voi, quali attività avete svolto durante i primi giorni della classe prima?

martedì 25 settembre 2018

Uffizi da toccare - Percorso per non vedenti e ipovedenti

Durante la visita alle Gallerie degli Uffizi di Firenze, mi sono imbattuta in una piacevole scoperta: gli Uffizi da toccare.


Uffizi da toccare

Uffizi da toccare


Un percorso creato ad hoc per non vedenti e ipovedenti, mirato a rendere fruibili per loro alcune delle grandiose opere contenute nel museo.

Cliccando qui troverete il link diretto al percorso sul sito ufficiale degli Uffizi.

Cosa mi è rimasto più impresso della visita agli Uffizi e di questa iniziativa che cerca di rendere fruibile l'arte anche attraverso altri sensi e non solo la vista?
Ovviamente la riproduzione in 3D da toccare della Nascita di Venere di Sandro Botticelli. Gioia per gli occhi... e ora anche per le dita e l'immaginazione!

Nascita di Venere Botticelli

Uffizi da toccare Nascita di Venere Botticelli

Siete mai andati a visitare gli Uffizi di Firenze? In quale sala avete lasciato un pezzetto di cuore?

venerdì 14 settembre 2018

Quale quaderno adottare per italiano in prima? Righe o quadretti?


A ogni inizio della classe prima è sempre la stessa storia che si ripete:
Quale quaderno adottare per italiano in prima?
Usare le righe o i quadretti per imparare a scrivere?



Ogni insegnante ha il suo metodo per insegnare italiano in classe prima: c’è chi è ancora attaccato al globale, i fautori del sillabico/fonologico, fino a chi fonde i diversi approcci.
Allo stesso modo, gli insegnanti si dividono tra chi preferisce l’uso di un quaderno piuttosto dell’altro.
Ci sono diverse opzioni disponibili, ognuna portatrice di vantaggi e svantaggi diversi che è bene soppesare prima di scegliere:

1) Quadretti 0.5 cm.
2) Quadretti da 1 cm.
3) Righe di classe quinta.



1) Con il quadretto piccolo, si spinge il bambino a prestare più attenzione ai dettagli del tratto, lo si indirizza alla forma di una lettera meno grossolana e più avviata al futuro approccio al minuscolo e poi al corsivo. Si usano due quadretti in altezza e uno per la larghezza.
Svantaggio: all’inizio molti bambini potrebbero sentirsi persi, come davanti a un foglio bianco. Orientarsi nello spazio di un foglio pieno di minuscoli quadretti potrebbe risultare difficoltoso per molti, (bisogna destreggiarsi in una cella fatta di righe orizzontali e verticali), quindi per i primi tempi è bene segnare i binari entro cui i bambini dovranno scrivere, magari con colori e non solo righe.

2) Il quadretto grande è un ottimo compromesso tra le altre due opzioni: fornisce già lo spazio entro cui il bambino può operare, sia in altezza che in larghezza.
Svantaggi: per alcuni bambini potrebbero esserci ancora difficoltà nell’orientarsi in una pagina quadrettata. Generalmente si trovano meglio con le righe. Inoltre, le lettere verranno inevitabilmente scritte più grandi e per passare poi alla fase successiva dei nuovi caratteri da imparare, dovranno compiere uno sforzo in più per ridurre le dimensioni.



3) Da ex insegnante di sostegno, io consiglierei l’adozione delle righe di quinta. Semplici, chiare, il binario è già indicato ed è facilmente individuabile da tutti, soprattutto dai bambini che mostrano difficoltà visuo-spaziali.
Svantaggio: il bambino non ha una misura entro cui sviluppare la lettera in orizzontale.
I quadretti inoltre sono propedeutici alla matematica e spingono il bambino a trovare nelle linee orizzontali e verticali dei punti di orientamento, che lo aiuteranno quando dovrà mettere in colonna.

Infine, durante gli esami universitari, ci avevano consigliato di usare un quaderno piccolo per il primo anno. Anche se scomodo per l’insegnante, che deve incollare fotocopie grandi, il movimento della mano del bambino ne trae giovamento, in quanto lo spazio del foglio è proporzionato alla sua statura (per scrivere sulla prima riga in alto del quaderno grande, il bambino deve sforzarsi, a volte inginocchiandosi sulla sedia o alzandosi in piedi).

Come vedete, ci sono pregi e difetti in ciascuna scelta, quindi sta a voi decidere quale è meglio per voi, ma soprattutto meglio per i bambini.



Nella foto qui sopra, per esempio, vedete i quadretti piccoli che sto usando quest’anno, frutto di una scelta comune con le altre colleghe di italiano dell’interclasse. Per ora non mi sto trovando molto bene, però vedremo se i bambini in futuro ne trarranno giovamento.
P.S. non trovate che sia un disegno bellissimo?!

E voi, quale quaderno usate in classe prima per italiano?


domenica 9 settembre 2018

Per iniziare l'anno scolastico, un augurio speciale


Il post di oggi sarà breve. Vuole solo augurare un sereno ritorno tra i banchi di scuola a tutti gli insegnanti...



... A quelli che, il 31 agosto, osservano con terrore il calendario, ma che il primo giorno di scuola sorridono nel ritrovare i ragazzi che hanno lasciato al principio dell’estate.

A quelli che rubano cianfrusaglie da casa per portarle a lavoro, con la solita scusa “forse questo potrei usarle in un progetto...”

A quelli che per tutta la vita chiamano i propri alunni “i miei bambini” o “i miei ragazzi”, e che dopo anni ancora ricordano di come leggeva Luca, o dei disegni meravigliosi di Serena.

A quelli che, nonostante la burocrazia che tenta in tutti i modi di raffreddare i meccanismi di ogni semplice cosa, continuano per la loro strada, a curare i pianti e a spargere sorrisi.

Il loro campo di gioco non è un asettico ufficio, tra carta stampata e impersonalità.

Gli insegnanti sanno giocare solo in centrocampo, senza parastinchi e nessuna protezione, insieme ai ragazzi che vogliono portare alla vittoria. E quando giochi bene, i calci arrivano, oh sì che arrivano, e fanno male, ma a giocare con gli scudi nell’età della crescita non vale.

Loro sono quelli sempre sul pezzo e pronti a mettersi in gioco col cuore, quelli che ignorano chi ancora crede ai tre mesi di vacanza, o che per insegnare basti aprire il libro e oziare alla cattedra.

Non è vero che “Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna.”

Insegnare richiede doti speciali, e queste doti in pochi hanno la sensibilità e la pazienza per impararle.
Buon anno a tutti!



Per gli insegnanti dei più piccoli, vi lascio questa bella filastrocca di Bruno Tognolini che, tra le tante, potete leggere ai bambini, oppure appendere fuori dalla classe per i primi giorni.

A casa io gioco
A scuola io faccio
A casa è il mio fuoco
A scuola è l’abbraccio
A casa c’è Mamma
A scuola Maestra
A casa TV
A scuola finestra
A casa io sono
A scuola divento
A casa c’è sole
A scuola c’è vento
A casa io chiedo
A scuola rispondo
A casa c’è il nido
A scuola c’è il mondo




martedì 4 settembre 2018

Quali attività svolgere il primo giorno di scuola in prima elementare?


Il primo giorno di scuola nella classe prima, si sa, è un po’ diverso da tutti gli altri anni di scuola.

Quali attività svolgere il primo giorno di scuola in prima elementare?



Pargoli spaesati con zaini più grandi e pesanti di loro giungono a scuola accompagnati dai genitori, forse ancora più spaesati dei figli.

Quali attività svolgere il primo giorno di scuola per rendere l’inizio della scuola primaria il meno traumatico possibile?

1) Partiamo dall’ambiente.
Innanzitutto, dopo esservi presentati, spieghiamo ai bambini dove si trovano: la loro classe e quelle adiacenti, dove si trovano i bagni, la palestra e la mensa… anche se hanno già visto la scuola durante un visita con mamma e papà o nelle attività di continuità, questa sarà la loro scuola ed è bene che la conoscano al meglio.

2) Illustriamo le materie e gli insegnanti, gli orari provvisori, il materiale scolastico “necessario” e quello “superfluo”, il diario, le scarpe per l’ora di ginnastica…

Quali attività svolgere il primo giorno di scuola in prima elementare?


3) Ora possiamo passare ai nomi.
Alcuni bambini si conosceranno già, ma per la maggior parte no, quindi i giochi seduti in cerchio per presentarsi e imparare i nomi dei compagni sono l’ideale.

Il più classico. A terra e seduti in cerchio; ci si scambia un oggetto che possa trasmettere una sensazione di protezione e tranquillità (giocattolo, peluche, cuscino dalla forma simpatica…); chi tiene in mano l’oggetto in quel momento dovrò dire il proprio nome insieme a quello del compagno alla sua sinistra da cui ha appena ricevuto il “testimone”. Al secondo o terzo giro, il gioco si complica e si dovrà creare una catena con i nomi: con il peluche che passa di mano in mano, ognuno a turno dovrà dire il proprio nome e anche ricordare i nomi di tutti i compagni precedenti che hanno toccato l’oggetto. Ovviamente dovrà stare al gioco anche l’insegnante, altrimenti il divertimento dov’è?

Il resto della mattinata potrà proseguire a vostro piacimento: i bambini potrebbero essere in fermento e, armati di matite dalle punte a sciabola, non aspettano altro che iniziare a scrivere sui quaderni; oppure alcuni insegnanti potrebbero voler iniziare in maniera più blanda. 
Nel primo caso, partendo dal metodo globale, si può far ricopiare una frase significativa dalla lavagna, il classico e sempiterno “IO SONO MAIA”, corredato dal disegno del bambino sottostante.
Oppure, è possibile lavorare con diverse attività, magari incentrate sulle regole della classe, creando cartelloni e usando prima i colori o le tempere che la matita per scrivere.

E voi, come siete abituati a iniziare il primo giorno della classe prima?
Lasciate nei commenti le vostre idee per iniziare al meglio!