Nei supermercati iniziano a risuonare le prime canzoni natalizie, nei negozi e per le strade si appendono gli addobbi, e nelle scuole ci si attrezza per il tanto amato quanto temuto LAVORETTO DI NATALE.
C'è chi punta alla semplicità, chi a realizzare piccole meraviglie che Barbara di "Paint your life" levati proprio. Tutto dipende dal tempo a disposizione, ma soprattutto da quanto si vogliano mettere in gioco i bambini nella realizzazione.
Io preferisco sempre la semplicità, ma portando alle famiglie qualcosa che rispecchi davvero le abilità del bambino, piuttosto che della maestra patita di decoupage.
Qui sotto vi ho raccolto una vasta scelta di lavoretti di Natale che ho trovato in giro per il web. Vorrei tanto realizzare qualcosa io da zero, ma la mia manualità è uguale a quella di un bradipo con le zampe legate dietro la schiena... quindi, meglio affidarsi a chi sa realizzare lavoretti davvero carini e alla portata delle maestre un po' goffe e maldestre come me ;-)
1) Lavoretti di Natale di tutti i tipi: https://www.filastrocche.it/feste/lavoretti-di-natale/
2) Lavoretti di Natale con materiale da riciclo : https://pianetabambini.it/lavoretti-natale-bambini/#riciclo
3) Pinterest e anche Instagram possono tramutarsi in piccoli tesori di idee: https://www.pinterest.it/noviellostefani/lavoretti-di-natale/?lp=true
4) Lavoretti di Natale con la pasta di sale: https://www.unadonna.it/mamma/lavoretti-di-natale-in-pasta-di-sale/146970/
5) Tutorial su Youtube per 8 semplici lavoretti di Natale per chi preferisce seguire passo passo la procedura: https://www.youtube.com/watch?v=15MtDvjQ-8U
Sono davvero curiosa di sapere voi che cosa farete per Natale! Un abbraccio, non dimenticate di lasciare un commento e grazie davvero per seguirmi!
Blog di una maestra di scuola primaria con la passione per il suo lavoro. Schede didattiche, giochi, spunti e risorse da condividere con voi!
lunedì 19 novembre 2018
mercoledì 7 novembre 2018
Giocare con le foglie - Classe prima Scienze
Con l'autunno ormai arrivato (o almeno, è quello che suggerisce il calendario) una divertentissima attività con le foglie è proprio quello che ci vuole.
La mia collega di scienze, prendendo spunto dalle attività proposte dal libro di testo adottato dalle nostre classi (Sogna in grande. Giunti) e dopo aver affrontato le lezioni relative alle piante, alle foglie e alle loro forme, ha creato questi fantastici animaletti, utilizzando semplicissime foglie secche.
Non sono bellissimi?!
I bambini li hanno realizzati copiando il modello dato dal libro, ma la fantasia può spaziare fino a creare altre forme...
Dopo aver incollato le foglie e dato vita a gufi, uccellini, volpi e ghiri, i bambini sono stati lasciati liberi di aggiungere lo sfondo e i dettagli.
Avete mai svolto un'attività simile? Cosa avete creato con le foglie secche?
giovedì 25 ottobre 2018
Stellaluna - Letture in lingua inglese per la scuola primaria/Halloween
Prendendo come spunto Halloween, ho riservato due settimane di lezioni di inglese per parlare non solo di pumpkin, ghosts e witches, ma per introdurre un argomento diverso che potesse includere anche chi, per motivi etici o religiosi, non festeggia questa ricorrenza.
Stellaluna è la storia di una piccola e tenera pipistrellina che, divisa dalla mamma in seguito a un incidente, precipita nel nido di tre uccellini. Qui vivrà per alcune settimane e cercherà di adeguarsi alle diverse abitudini del nido: dormire a testa in su, mangiare insetti invece che i frutti che tanto ama, e atterrare sulle sue zampe come un uccellino.
Stellaluna è una storia molto dolce, adatta a bambini della scuola dell'infanzia e dei primi due anni della primaria, e credo esista solo in lingua inglese; è molto famosa all'estero. Le illustrazioni sono meravigliose e i bambini, nonostante sentano l'insegnante parlare in una lingua diversa, con l'aiuto delle immagini e delle traduzioni fornite al momento opportuno, si appassionano senza difficoltà alla storia del piccolo pipistrello.
In questo modo, sono riuscita a includere tutti nella lezione di inglese, spiegando alcuni vocaboli relativi ad Halloween, accennando alla paura come emozione del tutto naturale, arrivando poi a parlare di amicizia e diversità.
Voi conoscevate questa storia? Avete mai avuto l'occasione di leggerla ai bambini?
Qui sotto vi lascio un breve cartone animato della storia ;-)
Stellaluna è la storia di una piccola e tenera pipistrellina che, divisa dalla mamma in seguito a un incidente, precipita nel nido di tre uccellini. Qui vivrà per alcune settimane e cercherà di adeguarsi alle diverse abitudini del nido: dormire a testa in su, mangiare insetti invece che i frutti che tanto ama, e atterrare sulle sue zampe come un uccellino.
Stellaluna è una storia molto dolce, adatta a bambini della scuola dell'infanzia e dei primi due anni della primaria, e credo esista solo in lingua inglese; è molto famosa all'estero. Le illustrazioni sono meravigliose e i bambini, nonostante sentano l'insegnante parlare in una lingua diversa, con l'aiuto delle immagini e delle traduzioni fornite al momento opportuno, si appassionano senza difficoltà alla storia del piccolo pipistrello.
In questo modo, sono riuscita a includere tutti nella lezione di inglese, spiegando alcuni vocaboli relativi ad Halloween, accennando alla paura come emozione del tutto naturale, arrivando poi a parlare di amicizia e diversità.
Voi conoscevate questa storia? Avete mai avuto l'occasione di leggerla ai bambini?
Qui sotto vi lascio un breve cartone animato della storia ;-)
lunedì 15 ottobre 2018
Le regole in classe - Cartellone e disegni
Un bel cartellone che racchiuda tutte le regole della classe è d'obbligo nella classe prima, ma può anche rappresentare una buona prassi da mettere in atto all'inizio di ogni anno scolastico, un po' per rispolverare cose già sentite, e magari aggiungere nuove regole più "raffinate", che si sappiano evolvere con l'età dei bambini.
A volte si danno certe regole come già acquisite in famiglia o alla scuola dell'infanzia, e il rispettarle come ovvia conseguenza, ma non è così per tutti ed è bene fornire ai bambini una visione chiara e di facile fruizione di come si debbano comportare a scuola.
Gli accorgimenti sono diversi:
- esprimere le regole sempre in positivo: stare seduti composti, nel corridoio si cammina, invece che NON alzarti durante la lezione, NON correre in corridoio.
- Oltre alla frase scritta, aggiungere anche un'immagine chiara che la rappresenti.
- Parlare delle regole come qualcosa di necessario per poter essere felici nel gruppo classe e nella società, e non solo come fossero noiosi dettami calati dall'alto della cattedra.
Questo è il cartellone che ho realizzato quest'anno (le immagini sono state prese da internet da diversi siti) e insieme ai bambini abbiamo deciso quali fossero le regole più importanti che dobbiamo rispettare a scuola.
Curiosità: la più gettonata da tutti era di non picchiare i compagni.
Saranno i bambini stessi a colorare le immagini e a incollare al cartellone le regole.
P.S. ho inserito anche delle immagini dei loro supereroi preferiti, ricordando che anche gli Avengers devono sempre rispettare certe regole per poter stare bene in gruppo e salvare il mondo dai cattivi ;-)
Voi avete già lavorato sulle regole? Avete trovato dei vantaggi in corso d'anno?
A volte si danno certe regole come già acquisite in famiglia o alla scuola dell'infanzia, e il rispettarle come ovvia conseguenza, ma non è così per tutti ed è bene fornire ai bambini una visione chiara e di facile fruizione di come si debbano comportare a scuola.
Gli accorgimenti sono diversi:
- esprimere le regole sempre in positivo: stare seduti composti, nel corridoio si cammina, invece che NON alzarti durante la lezione, NON correre in corridoio.
- Oltre alla frase scritta, aggiungere anche un'immagine chiara che la rappresenti.
- Parlare delle regole come qualcosa di necessario per poter essere felici nel gruppo classe e nella società, e non solo come fossero noiosi dettami calati dall'alto della cattedra.
Questo è il cartellone che ho realizzato quest'anno (le immagini sono state prese da internet da diversi siti) e insieme ai bambini abbiamo deciso quali fossero le regole più importanti che dobbiamo rispettare a scuola.
Curiosità: la più gettonata da tutti era di non picchiare i compagni.
Saranno i bambini stessi a colorare le immagini e a incollare al cartellone le regole.
P.S. ho inserito anche delle immagini dei loro supereroi preferiti, ricordando che anche gli Avengers devono sempre rispettare certe regole per poter stare bene in gruppo e salvare il mondo dai cattivi ;-)
Voi avete già lavorato sulle regole? Avete trovato dei vantaggi in corso d'anno?
giovedì 4 ottobre 2018
Quaderno di italiano, classe prima
Dopo i primi giorni di fuego con i nostri pargoli che ancora devono abituarsi alla giungla della scuola, il quaderno di italiano della classe prima si arricchisce di attività diverse, fino al primo approccio alla letto-scrittura con l'introduzione delle vocali.
Ho cercato di non soffermarmi troppo solo sulla scrittura. Vario così con la lettura ad alta voce del libro che ci accompagnerà quest'anno (La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare), poesie e filastrocche che imparano a memoria, canzoni, disegni da colorare ecc. di modo da non annoiarli troppo usando sempre lo stesso schema di lezione.
Queste sono soltanto alcune idee, scelte e calibrate anche basandomi sul libro di testo degli alunni. Ovviamente, ognuno di voi è libero di modificare l'ordine o il tipo di attività!
Ho cercato di non soffermarmi troppo solo sulla scrittura. Vario così con la lettura ad alta voce del libro che ci accompagnerà quest'anno (La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare), poesie e filastrocche che imparano a memoria, canzoni, disegni da colorare ecc. di modo da non annoiarli troppo usando sempre lo stesso schema di lezione.
Queste sono soltanto alcune idee, scelte e calibrate anche basandomi sul libro di testo degli alunni. Ovviamente, ognuno di voi è libero di modificare l'ordine o il tipo di attività!
Colorare i binari: per aiutarli a visualizzare dove scrivere e imparare a colorare entro i margini
Pregrafismo: utile come introduzione alla scrittura e per l'impugnatura corretta della matita.
Ritmi: colora le foglie dell'autunno seguendo sempre la stessa sequenza di colori caldi ripetuta. Questo lavoro in particolare è stato svolto durante l'ora di inglese, parlando con loro in lingua per ripassare i nomi dei colori che hanno quasi tutti imparato alla scuola dell'infanzia.
Io sono felice: questa frase è stata copiata dalla lavagna i primissimi giorni. La consegna era di disegnare cosa li rende più felici in assoluto. Io sono passata tra i banchi e ho scritto il pensiero che ha dato vita al disegno, di modo da permettere loro di esprimersi su carta usando la mia mano (prestamano)
Ascolta e colora: dopo aver letto una breve storia di una mongolfiera con i colori dell'arcobaleno, i bambini hanno dovuto colorarla seguendo l'ordine indicato nella storia.
E infine si parte con la A:
Trasformiamo le lettere in un disegno facilmente riconoscibile (seguo il metodo Bortolato in questo senso, ma non volevo partire con la sua Altalena per la A, ma come prima lettera ho seguito il libro della classe. Ape Aida è un personaggio del libro, e la parola Ape è molto più corta)
Ho fornito in ordine sparso i cartoncini della frase che hanno letto sul libro precedentemente e dopo è stata incollata nell'ordine corretto.
Parole con la A, da disegnare e completare...
Infine, la sempreverde pagina di A, tanto utile per le care manine dei nostri bambini che, grazie ai tablet/smartphone, hanno perso buona parte della loro manualità. Evitiamo di incrementare le disgrafie acquisite per un cattivo apprendimento del corretto modo di scrivere.
E voi, state seguendo un percorso differente? Fatemelo sapere nei commenti, ne sono curiosissssima!
lunedì 1 ottobre 2018
Festa dei nonni - disegni, spunti e idee
2 ottobre. Festa dei nonni.
Trovo che sia una ricorrenza su cui riflettere con i bambini, visto che i nonni da sempre sono un pilastro fondamentale per la crescita.
Solo dal 2005 ricordiamo con questa festa l'importanza dei nonni nella famiglia e nella società, sia come aiuto economico ai genitori, aiuto materiale nella gestione dei nipoti, ma soprattutto per il loro essere fonti storiche viventi.
Quanti ricordi di mio nonno, che mi raccontava di quando era stato spedito in Russia durante la seconda guerra mondiale. Grazie a quei racconti, ho delineato in maniera più chiara il mio orientamento nel passato e ho capito che, in fondo, la guerra non è poi così lontana da me.
Con i bambini, possiamo ricordare che, per scegliere il giorno in cui segnare questa festa, è stato preso come riferimento il calendario della Chiesa, che il 2 ottobre ricorda gli angeli custodi. Chi meglio dei nonni per rappresentarli?
Con i bambini, le attività da svolgere in classe sono infinite:
dalle poesie/filastrocche https://www.filastrocche.it/feste/festa-dei-nonni-filastrocche-poesie-tradizionali/
ai lavoretti https://www.blogmamma.it/cinque-lavoretti-facili-adorabili-la-festa-dei-nonni/lavoretti-festa-dei-nonni-bicchieri/
fino ai semplici bigliettini http://maestramary.altervista.org/festa-dei-nonni.htm
Quest'anno con le prime, dopo essermi assicurata che per quasi la maggioranza, i nonni fossero delle presenze abituali nelle loro vite, ho pensato di far colorare questo biglietto (Sito http://tuttodisegni.com/).
Domani mattina leggeremo la filastrocca di Tognolini insieme e poi coloreremo il biglietto. Una volta arrotolato e chiuso con un bel nastro colorato, lo porteranno a casa.
Non è molto elaborato, ma io sono sempre per il pensiero semplice ma sentito, piuttosto che impegnare i bambini in lavoretti troppo complessi che, alla fine diciamocela tutta, per l'80% finiscono per svolgere gli insegnanti.
E voi, cosa farete per la festa dei nonni?
Trovo che sia una ricorrenza su cui riflettere con i bambini, visto che i nonni da sempre sono un pilastro fondamentale per la crescita.
Solo dal 2005 ricordiamo con questa festa l'importanza dei nonni nella famiglia e nella società, sia come aiuto economico ai genitori, aiuto materiale nella gestione dei nipoti, ma soprattutto per il loro essere fonti storiche viventi.
Quanti ricordi di mio nonno, che mi raccontava di quando era stato spedito in Russia durante la seconda guerra mondiale. Grazie a quei racconti, ho delineato in maniera più chiara il mio orientamento nel passato e ho capito che, in fondo, la guerra non è poi così lontana da me.
Con i bambini, possiamo ricordare che, per scegliere il giorno in cui segnare questa festa, è stato preso come riferimento il calendario della Chiesa, che il 2 ottobre ricorda gli angeli custodi. Chi meglio dei nonni per rappresentarli?
Con i bambini, le attività da svolgere in classe sono infinite:
dalle poesie/filastrocche https://www.filastrocche.it/feste/festa-dei-nonni-filastrocche-poesie-tradizionali/
ai lavoretti https://www.blogmamma.it/cinque-lavoretti-facili-adorabili-la-festa-dei-nonni/lavoretti-festa-dei-nonni-bicchieri/
fino ai semplici bigliettini http://maestramary.altervista.org/festa-dei-nonni.htm
Quest'anno con le prime, dopo essermi assicurata che per quasi la maggioranza, i nonni fossero delle presenze abituali nelle loro vite, ho pensato di far colorare questo biglietto (Sito http://tuttodisegni.com/).
Domani mattina leggeremo la filastrocca di Tognolini insieme e poi coloreremo il biglietto. Una volta arrotolato e chiuso con un bel nastro colorato, lo porteranno a casa.
Non è molto elaborato, ma io sono sempre per il pensiero semplice ma sentito, piuttosto che impegnare i bambini in lavoretti troppo complessi che, alla fine diciamocela tutta, per l'80% finiscono per svolgere gli insegnanti.
E voi, cosa farete per la festa dei nonni?
giovedì 27 settembre 2018
Quali attività svolgere all’inizio della classe prima?
La
scuola è iniziata da qualche settimana ormai e sono qui per
mostrarvi che cosa le mie due classi prime hanno svolto in questi
primi giorni di scuola prima di partire con le vocali.
Quali attività svolgere all’inizio della classe prima?
Partiamo
dal presupposto che la prima settimana in classe prima servirà per
consolare chi piange, per presentare ai bambini a grandi linee quale
sarà la struttura del tempo scuola e del modo di insegnare delle
maestre/maestri.
Non
terrorizziamoli!
È
un rodaggio, quindi svolgeremo attività di “scuola vera”, come
copiare la data e le prime parole sul quaderno, alternate ad attività
più leggere svolte in gruppo, come creare un cartellone tutti
insieme, recitare una poesia, ascoltare una storia letta
dall’insegnante ecc.
Questo
è ciò che ho fatto durante la prima settimana di scuola per italiano (stesso quaderno per i primi
giorni tra matematica e italiano).
Primo
giorno.
Saluto
ai genitori e comunicazioni più importanti (orario di uscita,
presenza di allergie, materiale scolastico necessario ecc.)
Per
le attività svolte, andate a sbirciare questo mio post CLICCANDOQUI,
dove troverete giochini interessanti per il primo giorno di scuola.
Prima
pagina del quaderno copiata dalla lavagna, con loro disegno (durante
i primi giorni sono vietate le penne rosse, lasciamo i bambini liberi
sul foglio).
IO
SONO + IL LORO NOME.
Secondo
giorno.
Ho
letto la filastrocca di Tognolini Prima
filastrocca di casa e di scuola
ad alta voce e l’ho scritta sul cartellone. Successivamente ho dato
loro da colorare dei piccoli disegni che rappresentano parole
significative della filastrocca, come fuoco, abbraccio, gioco ecc.
per poi incollarle sul cartellone nel posto corretto.
L’abbiamo
recitata tutti insieme ad alta voce, mimandola anche con i gesti.
Andando avanti nei giorni, è
diventata
la prima filastrocca che hanno
imparato a memoria: i
disegni e la gestualità sono fondamentali in questo caso.
Seconda
frase sul quaderno: IO SONO A SCUOLA.
I
giorni successivi continuano con altre attività orali (racconto di
sé, creazione del cartellone delle regole della classe, di cui a
breve farò un post)
e frasi brevi da
scrivere che
partono sempre da parole già conosciute. Più le esperienze saranno
significative ed emozionanti, più il ricordo delle parole si
fisserà.
Sbaglieranno
tutti, non c’è problema, ma i bambini iniziano pian piano a
orientarsi sullo spazio del foglio rispetto alla lavagna. Con tatto e
un passo per volta, possiamo iniziare a correggerli.
E voi, quali attività avete svolto durante i primi giorni della classe prima?
martedì 25 settembre 2018
Uffizi da toccare - Percorso per non vedenti e ipovedenti
Durante la visita alle Gallerie degli Uffizi di Firenze, mi sono imbattuta in una piacevole scoperta: gli Uffizi da toccare.
Un percorso creato ad hoc per non vedenti e ipovedenti, mirato a rendere fruibili per loro alcune delle grandiose opere contenute nel museo.
Cliccando qui troverete il link diretto al percorso sul sito ufficiale degli Uffizi.
Cosa mi è rimasto più impresso della visita agli Uffizi e di questa iniziativa che cerca di rendere fruibile l'arte anche attraverso altri sensi e non solo la vista?
Ovviamente la riproduzione in 3D da toccare della Nascita di Venere di Sandro Botticelli. Gioia per gli occhi... e ora anche per le dita e l'immaginazione!
Siete mai andati a visitare gli Uffizi di Firenze? In quale sala avete lasciato un pezzetto di cuore?
venerdì 14 settembre 2018
Quale quaderno adottare per italiano in prima? Righe o quadretti?
A
ogni inizio della classe prima è sempre la stessa storia che si
ripete:
Quale
quaderno adottare per italiano in prima?
Usare
le righe o i quadretti per imparare a scrivere?
Ogni
insegnante ha il suo metodo per insegnare italiano in classe prima:
c’è chi è ancora attaccato al globale, i fautori del
sillabico/fonologico, fino a chi fonde i diversi approcci.
Allo
stesso modo, gli insegnanti si dividono tra chi preferisce l’uso di
un quaderno piuttosto dell’altro.
Ci
sono diverse opzioni disponibili, ognuna portatrice di vantaggi e
svantaggi diversi che è bene soppesare prima di scegliere:
1)
Quadretti 0.5 cm.
2)
Quadretti da 1 cm.
3)
Righe di classe quinta.
1)
Con il quadretto piccolo, si spinge il bambino a prestare più
attenzione ai dettagli del tratto, lo si indirizza alla forma di una
lettera meno grossolana e più avviata al futuro approccio al
minuscolo e poi al corsivo. Si usano due quadretti in altezza e uno
per la larghezza.
Svantaggio:
all’inizio molti bambini potrebbero sentirsi persi, come davanti a
un foglio bianco. Orientarsi nello spazio di un foglio pieno di
minuscoli quadretti potrebbe risultare difficoltoso per molti,
(bisogna destreggiarsi in una cella fatta di righe orizzontali e
verticali), quindi per i primi tempi è bene segnare i binari entro
cui i bambini dovranno scrivere, magari con colori e non solo righe.
2)
Il quadretto grande è un ottimo compromesso tra le altre due
opzioni: fornisce già lo spazio entro cui il bambino può operare,
sia in altezza che in larghezza.
Svantaggi:
per alcuni bambini potrebbero esserci ancora difficoltà
nell’orientarsi in una pagina quadrettata. Generalmente si trovano
meglio con le righe. Inoltre, le lettere verranno inevitabilmente
scritte più grandi e per passare poi alla fase successiva dei nuovi
caratteri da imparare, dovranno compiere uno sforzo in più per
ridurre le dimensioni.
3)
Da ex insegnante di sostegno, io consiglierei l’adozione
delle righe di quinta. Semplici, chiare, il binario è già
indicato ed è facilmente individuabile da tutti, soprattutto dai
bambini che mostrano difficoltà visuo-spaziali.
Svantaggio:
il bambino non ha una misura entro cui sviluppare la lettera in
orizzontale.
I
quadretti inoltre sono propedeutici alla matematica e spingono il
bambino a trovare nelle linee orizzontali e verticali dei punti di
orientamento, che lo aiuteranno quando dovrà mettere in colonna.
Infine,
durante gli esami universitari, ci avevano consigliato di usare un
quaderno piccolo per il primo anno. Anche se scomodo per
l’insegnante, che deve incollare fotocopie grandi, il movimento
della mano del bambino ne trae giovamento, in quanto lo spazio del
foglio è proporzionato alla sua statura (per scrivere sulla prima
riga in alto del quaderno grande, il bambino deve sforzarsi, a volte
inginocchiandosi sulla sedia o alzandosi in piedi).
Come
vedete, ci sono pregi e difetti in ciascuna scelta, quindi sta a voi
decidere quale è meglio per voi, ma soprattutto meglio per i
bambini.
Nella
foto qui sopra, per esempio, vedete i quadretti piccoli che sto
usando quest’anno, frutto di una scelta comune con le altre
colleghe di italiano dell’interclasse. Per ora non mi sto trovando
molto bene, però vedremo se i bambini in futuro ne trarranno
giovamento.
P.S. non trovate che sia un disegno bellissimo?!
E
voi, quale quaderno usate in classe prima per italiano?
domenica 9 settembre 2018
Per iniziare l'anno scolastico, un augurio speciale
Il post di oggi sarà breve.
Vuole solo augurare un sereno ritorno tra i banchi di scuola a tutti
gli insegnanti...
... A quelli che, il 31 agosto,
osservano con terrore il calendario, ma che il primo giorno di scuola
sorridono nel ritrovare i ragazzi che hanno lasciato al principio
dell’estate.
A quelli che rubano cianfrusaglie
da casa per portarle a lavoro, con la solita scusa “forse questo
potrei usarle in un progetto...”
A quelli che per tutta la vita
chiamano i propri alunni “i miei bambini” o “i miei ragazzi”,
e che dopo anni ancora ricordano di come leggeva Luca, o dei disegni
meravigliosi di Serena.
A quelli che, nonostante la
burocrazia che tenta in tutti i modi di raffreddare i meccanismi di
ogni semplice cosa, continuano per la loro strada, a curare i pianti
e a spargere sorrisi.
Il loro campo di gioco non è un
asettico ufficio, tra carta stampata e impersonalità.
Gli insegnanti sanno giocare solo
in centrocampo, senza parastinchi e nessuna protezione, insieme ai
ragazzi che vogliono portare alla vittoria. E quando giochi bene, i
calci arrivano, oh sì che arrivano, e fanno male, ma a giocare con
gli scudi nell’età della crescita non vale.
Loro sono quelli sempre sul pezzo
e pronti a mettersi in gioco col cuore, quelli che ignorano chi ancora crede
ai tre mesi di vacanza, o che per insegnare basti aprire il libro e
oziare alla cattedra.
Non è vero che “Chi sa fare
fa, chi non sa fare insegna.”
Insegnare richiede doti speciali,
e queste doti in pochi hanno la sensibilità e la pazienza per impararle.
Buon anno a tutti!
Per gli insegnanti dei più
piccoli, vi lascio questa bella filastrocca di Bruno Tognolini che,
tra le tante, potete leggere ai bambini, oppure appendere fuori dalla
classe per i primi giorni.
A
casa io gioco
A
scuola io faccio
A
casa è il mio fuoco
A
scuola è l’abbraccio
A
casa c’è Mamma
A
scuola Maestra
A
casa TV
A
scuola finestra
A
casa io sono
A
scuola divento
A
casa c’è sole
A
scuola c’è vento
A
casa io chiedo
A
scuola rispondo
A
casa c’è il nido
A
scuola c’è il mondo
martedì 4 settembre 2018
Quali attività svolgere il primo giorno di scuola in prima elementare?
Il primo giorno di scuola nella
classe prima, si sa, è un po’ diverso da tutti gli altri anni di
scuola.
Pargoli spaesati con zaini più
grandi e pesanti di loro giungono a scuola accompagnati dai genitori,
forse ancora più spaesati dei figli.
Quali attività svolgere il primo
giorno di scuola per rendere l’inizio della scuola primaria il meno
traumatico possibile?
1) Partiamo dall’ambiente.
Innanzitutto, dopo esservi
presentati, spieghiamo ai bambini dove si trovano: la loro classe e
quelle adiacenti, dove si trovano i bagni, la palestra e la mensa…
anche se hanno già visto la scuola durante un visita con mamma e
papà o nelle attività di continuità, questa sarà la loro scuola
ed è bene che la conoscano al meglio.
2) Illustriamo le materie e gli
insegnanti, gli orari provvisori, il materiale scolastico
“necessario” e quello “superfluo”, il diario, le scarpe per
l’ora di ginnastica…
3) Ora possiamo passare ai nomi.
Alcuni bambini si conosceranno
già, ma per la maggior parte no, quindi i giochi seduti in cerchio
per presentarsi e imparare i nomi dei compagni sono l’ideale.
Il più classico. A terra e
seduti in cerchio; ci si scambia un oggetto che possa trasmettere una
sensazione di protezione e tranquillità (giocattolo, peluche,
cuscino dalla forma simpatica…); chi tiene in mano l’oggetto in
quel momento dovrò dire il proprio nome insieme a quello del
compagno alla sua sinistra da cui ha appena ricevuto il “testimone”.
Al secondo o terzo giro, il gioco si complica e si dovrà creare una
catena con i nomi: con il peluche che passa di mano in mano, ognuno a
turno dovrà dire il proprio nome e anche ricordare i nomi di tutti i
compagni precedenti che hanno toccato l’oggetto. Ovviamente dovrà
stare al gioco anche l’insegnante, altrimenti il divertimento
dov’è?
Il resto della mattinata potrà
proseguire a vostro piacimento: i bambini potrebbero essere in
fermento e, armati di matite dalle punte a sciabola, non aspettano
altro che iniziare a scrivere sui quaderni; oppure alcuni insegnanti
potrebbero voler iniziare in maniera più blanda.
Nel primo caso,
partendo dal metodo globale, si può far ricopiare una frase
significativa dalla lavagna, il classico e sempiterno “IO SONO
MAIA”, corredato dal disegno del bambino sottostante.
Oppure, è possibile lavorare con
diverse attività, magari incentrate sulle regole della classe, creando cartelloni
e usando prima i colori o le tempere che la matita per scrivere.
E voi, come siete abituati a
iniziare il primo giorno della classe prima?
Lasciate nei commenti le vostre
idee per iniziare al meglio!
martedì 28 agosto 2018
Cosa devono sapere i bambini all'inizio della prima elementare?
Tra poco le scuole riapriranno in
tutta Italia e per molti bambini arriva l’inizio della prima
elementare (sì, elementare, perché prima primaria non mi
piace proprio.)
Cosa devono sapere i bambini
all’inizio della prima elementare?
Come prepararli?
Ecco, in questo post parleremo
proprio dei prerequisiti, per capire cosa davvero può servire e
aiutare un bambino per iniziare la scuola nel migliore dei
modi.
Non sarà un articolo tecnico
rivolto agli “esperti del settore”, quindi non preoccupatevi!
Cosa devono saper fare i bambini
all’inizio della prima elementare?
- Saper ascoltare
Abilità che migliora negli anni,
mentre gli aspetti del naturale egocentrismo dei bambini si riducono
sensibilmente.
Saper ascoltare l’insegnante
nelle sue indicazioni, ascoltare i compagni e ciò che hanno da
raccontare (aspetto molto importante nella costruzione dei rapporti
amicali), saper ascoltare una storia in silenzio, saper attendere il
proprio turno di parola…
- Gestire la frustrazione
conseguente al NO.
Ripetiamolo dieci volte al giorno
come un mantra salutare: il NO fa bene alla crescita dei bambini.
Nella
scuola primaria si trovano regole più ferree che a casa, necessarie e
imprescindibili in quanto l’ambiente sociale lo richiede per
mantenere un discreto ordine (se tutti i bambini facessero ciò che
vogliono, si creerebbe il caos). Le
reazioni alle negazioni sono diverse,
più o meno esplosive
nei pianti e nei capricci, ma assolutamente salutari.
I NO a scuola saranno molteplici (Posso giocare sotto il banco a
gattonare mimando gli animali? No, perché i tuoi compagni che
camminano durante
l’intervallo
potrebbero inciampare e farsi male. Puoi giocare in piedi, mimando
i versi degli animali), e sarà importante che il bambino sia pronto
a gestire la frustrazione conseguente.
-
Rispettare la figura dell’adulto.
Potrei occupare un articolo
intero a proposito di tipologie di figure educative (autoritario,
autorevole e permissivo), ma non è lo scopo di questo post.
L’insegnante, con il tempo, deve sapersi guadagnare il rispetto
degli alunni con l’autorevolezza, ma è anche importante che i
bambini abbiano ben chiaro cosa rappresenti la sua figura: non è
un genitore o un amico, ma ha un ruolo ben preciso e le regole che
detta devono essere rispettate, anche se non sono pienamente
condivise. Dopotutto, noi adulti rispettiamo la Legge nella sua
interezza, anche se a volte non condividiamo alcune sue parti,
giusto?
- Igiene e cura di sé
Il bambino deve saper gestire i
propri materiali e rispettarli in quanto “prolungamento di sè”,
mostrarsi pulito e vestito in maniera ordinata (metodo Montessori non
passa mai di moda).
“Sono
ancora piccoli”, diranno le mamme, ma vi assicuro di no. L’inizio
sarà duro, impareranno con il tempo e
tanta pazienza,
ma è bene insegnare precocemente
ai bambini il rispetto verso se stessi e ciò che li circonda: a 6/7
anni possono farlo, sono grandicelli abbastanza, fidatevi.
In sostanza, guardiamo agli
insegnamenti dei nostri nonni:
Insegniamo
ad allacciare le scarpe, a chiudere i bottoni e le zip dei giubbotti,
a rispettare gli adulti in quanto tali senza
metterne continuamente in dubbio l’autorità,
a lavarsi le mani dopo essere stati
al bagno e a tenere con cura le matite e le gomme.
Un’ultima cosa:
NON
INSEGNATE A LEGGERE E SCRIVERE PRIMA DEL TEMPO!
Non
serve e per questo ci sarà la scuola. Non alimentiamo inutilmente
le
difficoltà dei sempre più comuni Disturbi Specifici
dell’Apprendimento, insegnando male un tratto grafico o a leggere
con un metodo non adeguato al bambino.
E
i vostri bambini sono pronti a iniziare la scuola?