Il post di oggi sarà breve.
Vuole solo augurare un sereno ritorno tra i banchi di scuola a tutti
gli insegnanti...
... A quelli che, il 31 agosto,
osservano con terrore il calendario, ma che il primo giorno di scuola
sorridono nel ritrovare i ragazzi che hanno lasciato al principio
dell’estate.
A quelli che rubano cianfrusaglie
da casa per portarle a lavoro, con la solita scusa “forse questo
potrei usarle in un progetto...”
A quelli che per tutta la vita
chiamano i propri alunni “i miei bambini” o “i miei ragazzi”,
e che dopo anni ancora ricordano di come leggeva Luca, o dei disegni
meravigliosi di Serena.
A quelli che, nonostante la
burocrazia che tenta in tutti i modi di raffreddare i meccanismi di
ogni semplice cosa, continuano per la loro strada, a curare i pianti
e a spargere sorrisi.
Il loro campo di gioco non è un
asettico ufficio, tra carta stampata e impersonalità.
Gli insegnanti sanno giocare solo
in centrocampo, senza parastinchi e nessuna protezione, insieme ai
ragazzi che vogliono portare alla vittoria. E quando giochi bene, i
calci arrivano, oh sì che arrivano, e fanno male, ma a giocare con
gli scudi nell’età della crescita non vale.
Loro sono quelli sempre sul pezzo
e pronti a mettersi in gioco col cuore, quelli che ignorano chi ancora crede
ai tre mesi di vacanza, o che per insegnare basti aprire il libro e
oziare alla cattedra.
Non è vero che “Chi sa fare
fa, chi non sa fare insegna.”
Insegnare richiede doti speciali,
e queste doti in pochi hanno la sensibilità e la pazienza per impararle.
Buon anno a tutti!
Per gli insegnanti dei più
piccoli, vi lascio questa bella filastrocca di Bruno Tognolini che,
tra le tante, potete leggere ai bambini, oppure appendere fuori dalla
classe per i primi giorni.
A
casa io gioco
A
scuola io faccio
A
casa è il mio fuoco
A
scuola è l’abbraccio
A
casa c’è Mamma
A
scuola Maestra
A
casa TV
A
scuola finestra
A
casa io sono
A
scuola divento
A
casa c’è sole
A
scuola c’è vento
A
casa io chiedo
A
scuola rispondo
A
casa c’è il nido
A
scuola c’è il mondo
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