Pensavo tra me e me… perché sono cresciuta con il pallino
del femminismo?
È una fissazione che mi porto dietro praticamente da sempre
( per culminare nella mia tesi di laurea sulla visione delle figure femminili
nelle Fiabe Italiane di Italo Calvino) forse perché sono un po’ un maschiaccio,
o forse per il tipo di educazione ricevuta… non so.
Sta di fatto che, quando ero piccola, passavo spesso parte
dei miei pomeriggi dopo scuola a guardare la tv, sognando e giocando a fare le
mie eroine preferite:
-
Sailor Moon: ragazza che combatte contro le forze del
male;
-
Xena, la principessa guerriera che combatteva pure
contro gli dei dell’Olimpo ( e non aggiungo altro);
-
Lady Oscar, (idem)
-
La bella e la bestia, che era e rimane il mio classico Disney preferito
in assoluto (giovane ragazza che si sacrifica come prigioniera per salvare il
padre e si innamora di una bestia, andando oltre tutte le apparenze)
Aggiungiamo un contorno di scuole elementari passate a
idolatrare il GIRL POWER delle Spice Girls e ho detto tutto.
Oggi invece tutto questo non c’è, il femminismo inteso
almeno nella sua forma più blanda (non quello del “via tutti i reggiseni”) sembra
essere sparito del tutto.
Questo lo vedo ogni giorno a scuola, non solo nel vestiario
delle bambine che, ripeto, forse essendo un po’ maschiaccio dentro non riesco a
capire appieno, o nei giocattoli (andare nei negozi di giocattoli e vedere le
differenze tra il reparto maschile super moderno e quello femminile fermo al
1943 con ferri da stiro e passeggini, mi riempie di una tristezza infinita!!!);
lo vedo soprattutto nel loro modo di parlare e di vedere il mondo: racconto una fiaba e la cosa più interessante per le
bambine è vedere il disegno della principessa Aurora per poter dire quanto è
bella; le sole storie che riescono a inventare vedono
principesse rinchiuse da qualche parte e qualche baldo principe che si lancia
al galoppo pronto a salvarle.
Qualche giorno fa nella mia classe 2° abbiamo provato a fare
un piccolo tema: QUALE ANIMALE VORRESTI ESSERE? SPIEGA IL PERCHè.
Mi sono cadute le braccia:
“vorrei essere un bel coniglietto con il pelo folto, morbido
e marrone (senza un motivo, probabilmente manco loro lo capiscono);”
“Vorrei
essere un gattino con un bel fiocchetto
colorato in testa” ecc.
Solo una bimba ha scritto “vorrei essere un uccello per
poter volare in alto sopra le città e poterle guardare dall’alto”, mentre i
maschietti si sono lanciati in delfini che nuotano, canguri che saltano ecc.
IO MI RIFIUTO DI CREDERE CHE QUESTE INFLUENZE SULLA LORO
CRESCITA SONO IL FRUTTO DEL SEMPLICE ESSERE FEMMINA. Non ci credo nel modo più
assoluto. Sono tutte derivate dalla società e da quello che abitudini e
atteggiamenti involontari inculcano nella testa dei bambini a seconda che siano
maschi e femmine.
So che questo argomento è “passato di moda” e molti pensano
che non sia più così importante parlarne, ma per me lo è!
Cosa ne pensate? La vedete come me?
Come vi sembra nelle vostre classi?
Fatemi sapere
A presto e buon lavoro
Maestra Maia
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