Responsabilità e responsabilità.... ormai a
scuola non si parla d'altro.
Troppo rischioso andare in gita perchè siamo noi
responsabili; troppa paura a far fare giochi "non usuali" ai bambini
per paura che si facciano male; timore della ramanzina del genitore del bambino
per gli occhiali rotti o per il pianto-giusto-un-secondo-prima-dell'uscita ecc.
Ormai tutto quello che succede è responsabilità degli
insegnanti, (o per meglio dire colpa) o del dirigente ovviamente.
Purtroppo tutto questo timore generalizzato
nelle scuole non fa altro che allontanare i bambini dall'apprendimento vero,
quello divertente e appassionante; non ci sentiamo più liberi di fare nulla per paura che
succeda qualcosa. E questo non va proprio bene.
QUALCOSA DEVE CAMBIARE.
Non solo nella scuola ma nella società intera: è tutto un
rincorrere il colpevole o presunto tale: viene un mega terremoto, cerchiamo
l'ingegnere che ha costruito quella palazzina 50 anni fa quando le norme
antisismiche erano diverse, e la zona in cui era costruita la palazzina non era
ancora definita come zona sismica; viene un bomba d'acqua e andiamo a cercare
il meteorologo che non l'aveva previsto in tempo; e chi più ne ha più ne metta.
Questa rincorsa al colpevole altro non fa
che ridurre di molto la qualità della didattica: non possiamo appendere cartelloni a scuola
altrimenti potrebbero prendere fuoco; in palestra meglio non usare aggeggi
troppo strani e pericolosi (il quadro svedese), potrebbero farsi male; non andiamo in gita per
paura delle responsabilità ENORMI che abbiamo e che a volte facciamo finta di dimenticare per poter portare avanti un po' di buona didattica.
Lo stesso uso del compasso in 5° potrebbe
essere un vero problema e sarebbe meglio non farlo usare.
Nessuno pretende che noi insegnanti, ai
quali vengono assegnati dei minori, non debbano avere nessun tipo di
responsabilità nei confronti degli alunni, ma almeno dovrebbero essere ridimensionate!!!
Cosa ne possiamo se Luigi, all'ultimo banco,
decide di infilare la forbice nell'occhio di Sara dopo averlo visto fare in tv?
E che colpa ne abbiamo se, durante
l'intervallo, un bambino un po' goffo inciampa nelle sue scarpe e finisce
dritto contro lo spigolo del banco?
In tutte queste disgrazie, cosa cavolo
serve che io sia presente e vigile in quel momento o meno? Invece sembra che
per la legge sia importante. Sì, l'importante è che ci sia qualcuno presente per prendersi la colpa.
é importante come il caso di una professoressa di ginnastica alle
medie nel 1988 che, incolpata per non essere stata presente nell'istante
dell'incidente di una ragazzina, deve risarcire la famiglia con 4 milioni di
euro: la ragazzina è saltata con la pedana (credo si chiami così) ed è caduta di collo, rimanendo
invalida a vita.
MA ANCHE SE FOSSE STATA PRESENTE E SUPER
VIGILE, COSA AVREBBE POTUTO FARE LA PROFESSORESSA??? LANCIARSI SOTTO LA RAGAZZINA E MAGARI, FARE
LA STESSA FINE AL SUO POSTO? beh, a questo punto, forse per lei sarebbe stato
meglio, non so.
Oppure il caso di un professore delle
superiori incolpato per la morte di una ragazzina in gita: nell'hotel prenotato
dove avrebbero dovuto passare la notte, la
ragazzina, insieme a dei compagni, decise di fumarsi qualche
"cannuccia" sul terrazzino in
dotazione alla camera, finchè il terrazzino non crollò sotto il peso dell'alunna.
MA COSA C'ENTRA IL PROFESSORE SE IL
TERRAZZINO ERA PERICOLANTE?
C'entra perchè, oltre alla responsabilità
dell'architetto e dell'hotel, il PROFESSORE AVREBBE DOVUTO FARE UN SOPRALLUOGO IN OGNI
STANZA PER GIUDICARNE LA SICUREZZA.
MA STIAMO SCHERZANDO? E sono tutti casi
veri!!!
Siamo al limite della ridicolaggine?
Secondo me sì.
Spero
proprio che le cose migliorino perchè, se continuano così, mi viene in
mente la frase del
capitano dei carabinieri che ci ha detto a un incontro sulla
sicurezza a scuola e culpa in vigilando: " siete davvero coraggiosi a fare
questo lavoro, ogni giorno è sempre più pericoloso."
Alla prossima
Teacher Maia
Buenas tardes,
RispondiEliminaSi ustedes viven en Canadá o EE. UU. y desean saber mas de la cultura Española, por favor visiten el siguente enlace:
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Saludines,
Luis Garcia